Foresta Bialowieza, l’Europa del passato, da visitare oggi assaggiando nella natura nella speranza di incrociare un raro bisonte e, se sfortunati, trovarsi a sfiorare con gli occhi animali altrettanto splendidi e poco cittadini come l’alce, il castoro, il cinghiale, il lupo, il cervo ed i il cavallo polacco. Lo conoscete? Per poter vedere che sembianze ha è necessario viaggiare nel nostro continente, fino alla Polonia, e viaggiare nel tempo, fino ai tempi in cui il territorio che oggi abitiamo era tutta foresta. Sì, perché varcando la “porta” del regno della Foresta Bialowieza abbiamo accesso ad un patrimonio ancestrale unico che, non a caso, è considerato Eredità Mondiale dell’Umanità e compare tra le Riserve della Biosfera dell’Unesco.
Foresta Bialowieza: perché visitarla
Prima che scompaia, direi, con una vena pessimista se non realista, visto come si stanno organizzando gli Stati in materia di protezione dell’ambiente, e non solo. Per prudenza, io mi fionderei subito in Polonia anche solo per togliermi la curiosità di vedere con i miei occhi come era l’Europa centinaia di anni fa. Vedere e non solo, anche sentire gli odori e i suoni, lasciarmi avvolgere da questa natura che oggi è protetta da un parco nazionale, uno dei più antichi del continente, creato nel 1932.
Ancora oggi, vi troviamo boschi, distese compatte di alberi affatto monotone perché caratterizzati dalla presenza di varie specie che convivono restando allo stato naturale e non mancano anche piante di dimensioni enormi, che mai potremmo immaginare noi abituati alla vegetazione da aiuola.
La fauna che abita la Foresta Bialowieza non ha nulla da invidiare alla flora: in questa area verde e protetta nidificano ben 120 specie di uccelli, sopravvive protetto il bisonte europeo e divide gli spazi con altri mammiferi meno rari ma che meritano altrettanta attenzione. Se non avete voglia di farlo a piedi, fatelo in calesse, in slitta, in bicicletta ma visitate la Foresta Bialowieza che vi saprà sorprendere ad ogni metro dei suoi 21 Km di itinerari turistici di cui 17 accessibili a tutti.
Foresta Bialowieza: come arrivare
La Polonia non è grande, certo, ma sarebbe inutile girarla perdendo tempo alla ricerca di questo paradiso. La Foresta Bialowieza si trova in un angolo remoto dell’Europa ed in parte è stata una fortuna per questa terra preziosa: è a cavallo del confine tra la Polonia e la Bielorussia. Nel caso ci trovassimo a chiedere indicazioni, ricordiamoci che Foresta Bialowieska si pronuncia “biauoviegia”.
Oggi il parco che ne protegge una considerevole frazione, si estende su 870 Km quadrati. Da Varsavia il villaggio di Bialowieza dista circa 260 km, lo si può raggiungere in taxi oppure in auto, magari noleggiandola, passando da Zielonka, Brok, Ciechanowiec e Bielsk Podlask.
Anche i bus sono una alternativa se non siete di quelli che sbuffano se devono cambiare linea a metà percorso. A livello economico, conviene, e non avrete l’ansia di sbagliare strada. Con il treno, potrete in due ore e mezza dalla capitale arrivare nei pressi della Foresta Bialowieza, consiglio anche di informarsi sulle corse di autobus di società indipendenti che collegano le città vicine se non la capitale con la nostra riserva ancestrale, potrebbero risultare più comode a livello anche di orari.
Foresta Bialowieza: cosa vedere
Innanzitutto godiamoci l’atmosfera, perché è unica e non sappiamo per quanto tempo resterà ancora così protetta e naturale. Senza dubbio il nostro obiettivo è quello di vedere un bisonte europeo, estintosi nel 1919 e poi ritrovato, oggi raro. Per orientarci al meglio, però, vediamo come è organizzato il parco della Foresta Bialowieza, diviso almeno sulla carta in tre aree. Quella “severamente protetta” è accessibile solo con la guida: qui, racchiuso tra due fiumi paludosi, troveremo un paesaggio tanto selvaggio quanto affascinante.
E’ da visitare, assolutamente, scegliendo l’escursione che preferiamo per genere e per durata, ma almeno 3 ore dobbiamo spenderle in questo paradiso guardandoci attorno a dita incrociate, per avvistare i bisonti, cinghiali, caprioli, tassi o castori immersi in un silenzio che sembra impossibile che esista, in Europa.
L’area detta secondaria è invece un alternarsi di prati e laghi, con qualche foresta e molti sentieri dove possiamo liberamente camminare o pedalare, la terza a e ultima parte della Foresta Bialowieza protetta è la riserva dei bisonti, e non è unica ma comprende tante piccole riserve, la più nota è la Reserwat Zubrow.
Foresta Bialowieza: storia
Compreso il valore naturalistico di questa foresta, andiamo a ripercorrerne la storia che si intreccia anche con la nostra e con le vicende che hanno sconvolto il nostro continente se non il mondo intero. Parlo soprattutto delle guerre che hanno messo più volte in pericolo la biodiversità di un’area che oggi può vantare più di 20 000 specie animali tra cui alcuni grandi carnivori altrove scomparsi.
Tra la prima e la seconda guerra mondiale, già la Foresta Bialowieza vedeva scomparire dalle sue aree gli ultimi esemplari del bisonte europeo, simile e parente del famoso bisonte americano, poi recuperato in tempo più sereni grazie alla “mania” di regalarsi animali tra Stati per intrattenere rapporti diplomatici cortesi.
Oggi questo animale è il simbolo del Parco della Foresta Bialowieza e conta meno di mille esemplari “puri”. Quanto alle vicende che hanno interessato l’intera foresta, è necessario partire dagli anni in cui era riserva di caccia dei re polacchi, secoli e secoli fa, fino a quando nell’Ottocento è diventata una riserva “privata” degli zar russi. Gestita per molto tempo in modo condiviso, dai paesi interessati a questo angolo di verde, oggi è stritolata da una politica forestale europea non particolarmente attenta alla biodiversità che vi è custodita.
di Marta Abbà
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