Volete davvero fare quelli controcorrente, saltare le classiche ferie d’agosto al mare e partecipare a un evento che vi sconvolgerà da capo a piedi?
Il Burning man festival fa per voi:

1- Si svolge a Black Rock nel deserto del Nevada e già la location è misteriosa e spettrale quanto basta (la prima città è a circa 100km di distanza)

2- qualsiasi espressione artistica è lecita e si possono incontrare esponenti dell’avanguardia mondiale. (performance, installazioni fantasiose, body painting, tatuatori, concerti, rave party e chi più ne ha più ne metta)
3- sono vietati i soldi, la pubblicità e gli scambi commerciali quindi ciascun “burner” – come vengono definiti i partecipanti- deve essere autosufficiente, liberarsi da ogni costrizione, abbandonare le regole ed entrare nello spirito hippy del festival.

Sì perchè quello che accompagna il Burning man festival è una e vera propria filosofia sociale che si basa sulla fiducia in sè stessi, la libertà di espressione, la collaborazione tra individui e la responsabilità civica (nessuna traccia di rifiuti deve essere lasciata dopo la chiusura dei festeggiamenti).

Ho dimenticato di dirvi come mai si chiama così: il festival si conclude con il rogo di un pupazzone di oltre 10 metri!

Quando?
Dal 31 agosto al 7 settembre 2009
Quanta gente?
Dalle 40.000 alle 50.000 persone (tra cui una folta comunità degli informatici della vicina Silicon valley, chiamati ironicamente chipways)

Quanto costa? C’è un ingresso da pagare di 280$ nel quale sono inclusi i servizi di base. Le uniche merci disponibili sono ghiaccio e acqua.

Tanto per darvi un’idea dell’atmosfera assaporate la gallery della passata edizione.

Il tema di quest’anno è dedicato al padre dell’evoluzionismo Charles Darwin e all’adattamento dell’uomo ai cambiamenti della natura. Qui trovate una preview delle installazioni e dei progetti artistici più belli che verranno esposti….

Chiunque ci sia stato assicura che l’esperienza è così intensa da diventare irraccontabile (come descrivere un particolare colore a un cieco è una delle metafore utilizzate )

Fonte della foto: repubblica.it