L’ultima frontiera del social network applicato al mondo dei viaggiatori è il coach-surfing, ovvero un network di utenti che mettono a disposizione gratuitamente la propria ospitalità e la propria esperienza agli altri iscritti.
Il nome, tradotto letteralmente come “saltare da un divano all’altro”, può ispirare superficialmente un modo per viaggiare low cost scambiandosi reciprocamente posti letto, ma la filosofia del coach-surfing è in realtà più profonda: mettersi in contatto con un membro del network vuol dire conoscere una persona che nel luogo di destinazione vive e lavora e quindi può aprire non solo la propria porta di casa ma anche la propria cultura.
Questo si legge negli intenti di questa community di viaggiatori:
“Per un mondo migliore, divano dopo divano CouchSurfing cerca di connettere internazionalmente persone e luoghi, creare scambi educativi, generare coscienza collettiva, diffondere la tolleranza e facilitare la comprensione culturale”.
La gamma dei luoghi è sconfinata e copre tutti i continenti, c’è un menù a tendina con indicati i posti liberi per ogni località. I numeri sono quelli di un affermato network internazionale: più di un milione di iscritti e altrettante esperienze positive testimoniate. Sono rappresentati 231 paesi e oltre 57.000 città, tra cui parecchie italiane.
Per entrare nella community occorre registrarsi e crearsi un nickname. Poi è possibile condividere la propria esperienza di viaggio e referenziare la qualità dell’ospitalità.
Insomma la logica del web 2.0 applicata all’universo dei viaggi in un continuo scambio di esperienze e vissuti, meglio di così…
PS: Un’alternativa più garantista- occorre infatti depositare gli estremi dei propri documenti – è quella offerta da Hospitality Club. La filosofia del network è molto simile ma forse la community meno evoluta numericamente. A voi la scelta!