Se credevate che le tradizioni per il Primo Maggio si limitassero a concerto a Roma, scampagnate o cortei dei sindacati dovrete ricredervi! A Cocullo in provincia dell’Aquila in Abruzzo si ripete ogni anno una particolare tradizione: la Festa dei Serpari!
Ovviamente questa celebrazione non ha niente a che fare con la “Festa del Lavoro”  ma si tratta di una festa di derivazione religiosa. Durante la Festa dei Serpari infatti la statua di San Domenico di Sora, patrono del paesino, viene portata in processione adornata da serpenti… si avete letto bene S E R P E N T I. Serpenti veri!

Processione di San Domenico - © casellx (Flickr)

Processione di San Domenico - © casellx (Flickr)

Secondo la tradizione locale, il santo cavandosi il dente e donandolo alla popolazione di Cocullo (tuttora il dente è conservato nella chiesa del paese), portò a Cocullo la fede cristiana che si sostituì al culto pagano della dea Angizia, protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti.

© Biancamaria rizzoli (Flickr)

© Biancamaria rizzoli (Flickr)

Il rito ha inizio con la folla che suona la campanella della cappella di San Domenico tirando la corda che la muove con la forza dei denti! Anche questa tradizione bizzarra ha un suo significato simbolico, pare infatti serva a proteggere i denti dalle malattie e si ricollega alla tradizione del dente donato da San Domenico. Dopo la Santa Messa la statua di San Domenico, opportunamente adornata dai serpenti, viene portata in processione per le vie del paese seguita dalla banda e dalle ragazze di Cocullo in costume tradizionale.
Al ritorno in chiesa i fedeli fanno la fila all’altare per prendere il pietrisco benedetto da spargere intorno alle case, sembra serva a proteggerle dai serpenti! Terminata la festa gli animali vengono  restituiti al loro habitat dal quale erano stati prelevati qualche giorno prima dai cosìddetti serpari, profondi conoscitori dei rettili striscianti.
Un Primo Maggio originale no?!

Link ch ti potrebbero interessare:
Gallery fotografica dell’Abruzzo
Gallery fotigrafica dell’Aquila