Bellagio

Bellagio è detta la perla del Lago ed è effettivamente un paesino suggestivo, ben tenuto ed elegante. Una gita al Lago non può non prevedere una tappa a Bellagio, prima o poi, se si intende il Lago di Como ma nella maggior parte dei casi ci si ferma a passeggiare per le sue strade, si beve un caffé sul lungolago e si guardano le vetrine lussuose. Nulla di male nel fare tutto ciò ma si può fare di più.

Vi suggerisco di approfondire la conoscenza di Bellagio andando oltre, oltre le inferiate delle ville che questo comune ospita. Le conoscete? Una è piuttosto nota per via dei ritrovi che ospita, l’altra perché è stata spesso descritta da noti letterati. Andiamo a scoprire di che Ville si tratta e di come sono diventate così interessanti da visitare. Molto spesso è merito anche dei parchi in cui si trovano immerse e che verdeggiano sulle rive del Lago a tratti un po’ troppo costruite.

Bellagio: Villa Serbelloni

Dall’esterno la villa Serbelloni si mostra come un edificio dalle linee semplici, così è nato e così è rimasto senza subire modifiche pur passando di mano in mano tra diversi proprietari. Diversamente è accaduto con gli interni di questa villa che sono stati con il tempo decorati, cambiati, migliorati. Oggi la villa è al suo interno molto decorata, in contrasto con ciò che si vede da fuori, si possono ammirare delle vere e proprie opere d’arte sui suoi soffitti a volta e a cassettoni ed è anche ricca di quadri e oggetti d’arte di pregio.

Quando la villa è passata nelle mani del duca Serbelloni, da cui prende il nome, non dico che sia stata trascurata ma quasi. Il duca infatti si è dedicato soprattutto all’immenso parco e ha investito anche molto denaro per costruire piste carrozzabili, viali, sentieri per un totale di circa 18 chilometri. Morto il Duca, la villa è passata ai suoi eredi ed è poi caduta in disuso dopo la loro scomparsa, nel 1870 è stata però affittata ad Antonio Mella che ne ha fatto una dipendenza dell’Albergo de la Grande Bretagne. Dobbiamo aspettare il 1907 per vedere l’insegna dell’Albergo Serbelloni, nato solo quando la proprietà è passata ad una società svizzera che a sua volta lo ha venduto alla principessa Ella Walker. Quando è morta, nel 1959, lo ha lasciato in eredità alla fondazione Rockefeller e oggi la Villa Serbelloni è un luogo di soggiorno e di incontro per studiosi.

Tra gli ospiti illustri che hanno soggiornato nella villa troviamo negli anni addietro l’Imperatore Massimiliano I, Leonardo da Vinci, Lodovico il Moro, Bianca Sforza, il cardinale Borromeo, nell’Ottocento sono arrivati anche Pellico, Moroncelli, l’Imperatore Francesco I, la regina Vittoria, il kaiser Guglielmo, Umberto I e scrittori come il Manzoni, Grossi, Pindemonte. Oggi anche se non si è degli studiosi illustri si possono visitare i giardini della Villa Serbelloni nei mesi primaverili ed estivi, il Parco resta di proprietà della Fondazione Rockefeller che ha concesso al Comune di Bellagio di organizzare visite guidate.

Bellagio: Villa Melzi

Un’altra bella villa nei pressi di Bellagio è la Villa Melzi, situata a metà strada tra Loppia e Bellagio, in verità, ma non ci vuole molto a raggiungerla dal noto e pregiato borgo. A progettare questa villa è stato l’architetto Giocondo Albertonelli nel 1808 su commissione di Francesco Melzi d’Eril da cui il nome. In due anni era terminata la sua costruzione, a livello di edificio, ma ci sono voluti ancora altri mesi, se non anni, per ultimare l’opera con la creazione e l’allestimento del vasto parco in cui la costruzione è immersa.

Dobbiamo ad Albertonelli le semplici e severe linee neoclassiche dell’esterno, dobbiamo sempre a lui anche le tante ed eleganti decorazioni degli interni in stile neoclassico. Sempre l’architetto ha voluto anche selezionare testa per testa tappezzieri, pittori, scultori del più alto livello nazionale in modo che la villa diventasse una vera opera d’arte. Tra l’altro al suo interno troviamo anche tele dell’Appiani e sculture del Canova.

Uscendo dalla bella Villa, ad oggi non visitabile, troviamo il parco che oltre che essere bello, costituisce anche il primo esempio di giardino all’inglese sul Lario. E’ stato realizzato con grande cura e lo si può intuire Non si è proceduto solo ad “agghindare” una zona verde, sono stati realizzato dislivelli alzando piccoli colli per far sembrare il parco più grande delle sue reali dimensioni. Non è finita: passeggiando nel verde si possono notare disseminate qua e là anche delle sculture egizie, etrusco-romane, rinascimentali e neoclassiche.

Oggi si possono visitare i giardini di questa villa, forse a qualcuno verrà la voglia di farlo dopo aver letto le pagine di Stendhal che ne ha scritte molte ad essa dedicate. Non è stato l’unico, negli anni, ad amarla, come lui l’hanno apprezzata anche il pianista e compositore Franz Liszt che amava sostare nel parco di Villa Melzi, nel chiosco moresco di fronte al Lago. Si diche che sia stata la statua di Dante e Beatrice ad ispirarlo per la composizione Sonata a Dante.

Bellagio e dintorni

Immaginate le Ville e visitati i loro parchi, non scordiamoci che Bellagio è anche un ottimo punto di partenza per svariate passeggiate sia lungo la riva del lago, che per i sentieri interni. Possiamo scegliere con massima libertà di fare qualche escursione, io consiglio di visitare il Parco del Monte San Primo che dista circa 14 km. da Bellagio, poco distante il Ghisallo dove troviamo il Santuario e il Museo del ciclismo. Se invece siamo appassionati di Ville d’Epoca e Villa Melzi e Villa Serbelloni non ci hanno saziato, possiamo proseguire con ione: Villa Giulia, la Taverna-Trivulzio-Gerli (fine 1700) con all’interno l’antichissima chiesa romanica di Santa Maria di Loppia, la Trotti-Gerli (1751), la Buttafava-Marchesini e la Belmonte.

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