Chi non riesce ad andare al mare può ripiegare sul Lago, è vero, ma c’è anche chi tiene il Lago come prima scelta perché è un ambiente che anche in estate ha molto da offrire. In Italia abbiamo Laghi che in Europa molti ci invidiano, come ad esempio il Lago di Lecco, molto noto anche dal punto di vista letterario ma che è tuttora protagonista delle vacanze di molti VIP. Facciamo un giro sul lago, nelle prossime righe, per individuare i punti da non perdere. Attorno a Lecco ci sono dei posticini che non sempre sono pubblicizzati e promossi ma che rendono le rive del lago una meta perfetta per chi vuole una vacanza rilassante e variegata. Il paesaggio già da solo, vale il viaggio. Incastonato nelle montagne, il bacino d’acqua che oggi andiamo a visitare dimostra che l’acqua e la roccia possono convivere e creare assieme delle forme e dei colori straordinari.
Lago di Lecco e Lungolago
Il lungolago di Lecco è stato di recente sistemato ed allungato, ci offre quindi l’opportunità per una bella e lunga passeggiata rilassante sulla riva, gustando un gelato e il panorama che è affascinante, sia in caso di bel tempo, sia di nebbia, un po’ tipica delle zone lacustri nelle stagioni di mezzo. Il Lungolago è abbastanza scontato, come percorso, in ogni città di modeste dimensioni che ha uno sbocco sul lago, ma quello di Lecco è molto accogliente e piacevole, spazio e verdeggiante. Non è sempre così.
Lecco: cosa vedere
Facendo un giro in città incontriamo diversi palazzi e monumenti di interesse storico e artistico. Partiamo da quelli legati al Manzoni, visto che per molti Lecco è la città dei Promessi Sposi, prima di tutto. In città troviamo Villa Manzoni e Museo Manzoniano, una villa e la casa museo che ci permettono di vedere dove Alessandro Manzoni passava il suo tempo. In queste stanze ci sono custoditi anche gli abiti utilizzati per la serie televisiva di Nocita.
Altri musei, assieme, costituiscono il polo museale di Palazzo Belgiojoso, non lontano dal centro. Qui, in questo edificio di fine Settecento, troviamo 3 musei: il museo Archeologico, di Scienze Naturali e Storico. C’è poi il Planetario, per gli amanti dei segreti del cielo, e un parco. Da visitare, per chi ama mostre e musei, anche l’Osservatorio Alpinistico Lecchese nel Palazzo delle Paure che spesso ospita anche mostre di notevole interesse artistico.
Prima di allontanarci dalla città, diamo una occhiata alle chiese. La Basilica di San Nicolò sfoggia ad esempio un bel campanile di ben 96 metri quindi alto proprio come il Big Ben di Londra. E’ costruito su un torrione del Cinquecento, parte delle mura del borgo fortificato risalente all’epoca medievale e ci offre la possibilità di ammirare il panorama del lago da un punto di vista unico.
Un’altra chiesa che può essere significativo visitare è il Santuario Nostra Signora della Vittoria anche per il suo significato. E’ stato realizzato per ricordare i caduti della Grande Guerra, al suo interno c’è proprio una cripta con i militari caduti e parecchie opere d’arte interessanti, di epoche e stili diverse.
Il Ponte di Lecco
Dedicato ad Azzone Visconti, questo ponte è detto anche Ponte Vecchio ed effettivamente lo è, visto che ha 7 secoli di storia alle spalle. E’ una costruzione storia, è il primo ponte che è stato costruito in città per esaudire il desiderio di Azzone Visconti, duca di Milano, che l’ha voluto proprio dove “il lago cessa e l’Adda ricomincia” (I Promessi Sposi) per controllare la via di comunicazione lungo l’Adda da Milano verso la Valtellina e l’Oltralpe.
Lecco e dintorni
Borgo poetico e molto affascinante, e anche noto, Pescarenico deve la sua fama ai Promessi Sposi ma chi ci arriva non resta deluso. E’ un paesino molto raffinato e umile, tipico, ricco di vicoli e con un’atmosfera fuori dal tempo.
Sempre spostandoci fuori dalla città, possiamo spingerci verso Garlate e Olginate con il percorso ciclabile e pedonale affianco all’Adda che ci conduce anche a Calolzio e Vercurago. E’ un itinerario piacevole da fare pedalando, rilassante e paesaggistico.
Lago di Lecco in letteratura
Prima di fare una gita a Lecco, un breve approfondimento letterario per questa destinazione d’eccellenza del Grand Tour aristocratico ottocentesco che ha affascinato artisti di ogni ordine e grado. Ne hanno parlato Virgilio, Plinio il Giovane, Ugo Foscolo, lo hanno lodato Rossini, Napoleone Bonaparte e Mazzini ma anche artisti stranieri come Liszt, Stendhal, Wagner…
Quello del lago è un panorama sempre molto romantico e allo stesso tempo malinconico, che commuove e muove emozioni. Le percepiamo anche leggendo le parole di Alessandro Manzoni: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli […] e l’Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascia l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.”
Il poeta inglese Shelley scelse di dimorare per molti mesi sul lago “la cosa più bella che abbia mai visto prima d’oggi.”