Vienna senza regge è una città meravigliosa che sa appagare tutti i tipi di turisti, quelli curiosi quelli amanti dell’arte e dell’architettura, e anche chi vuole rilassarsi e divertirsi. Per non parlare delle tante occasioni che questa città così ricca di palazzi, sa offrire anche a chi vuole immergersi nel verde e nel silenzio. Vienna senza regge sa stupire e lasciarci a bocca aperta tanto quanto le regge che ospita. Concediamole una seconda possibilità e, se abbiamo già visitato la capitale austriaca in gita con la scuola o “quando eravamo più giovani”, oggi, torniamoci, e godiamoci la Vienna senza regge. Senza che la principessa Sissi, Maria Teresa D’Austria e “compagnia reale” me ne vogliano.
Vienna senza regge: come arrivare
Non è necessario dichiarare le nostre intenzioni di visitatori quando si arriva a Vienna, anche se di atterra all’aeroporto di Schwechat. Il modo più comodo per arrivare in città dall’Italia, è quello di usare l’aereo, se si tratta di trascorrervi qualche giorno, magari per Natale, per Pasqua o per un ponte. Se invece siamo già in viaggio, magari in Germania, in Slovacchia o in altri Paesi “in zona”, in auto o in treno di arriva a Vienna più che comodamente.
Vienna senza regge: cosa vedere
Tolte le regge “e allegati”, avrete probabilmente dimezzato la guida che avete in tasca, se è una di quelle classiche. Ma non avete affatto dimezzato il piacere che vi darà la vostra vacanza. Anzi, sentitevi liberi di spaziare in tutta la città perché in ogni angolo c’è una curiosità che vi catturerà l’attenzione e che potrete raccontare al ritorno. A chi conosce solo la Vienna delle Regge.
Ve ne indico alcune, perché altre è bello scoprirle da soli, anche affidandosi ai consigli degli amici come ho fatto io, amici che si guardano attorno con la stessa curiosità mia. Senza paraocchi. E senza paraocchi si può raggiungere a piedi partendo dal centro – o anche con i mezzi – il quartiere di Landstraße per dare una occhiata al Hundertwasserhaus.
Si tratta di un complesso di case popolari costruite nel 1986 dall’architetto e artista Friedensreich Hundertwasser. Colorate, ma non solo: strambe in ogni piccolo particolare come nella struttura generale. Da vedere, girando anche attorno al complesso per fare un salto nel “village” e nel museo dedicato, con mostre temporanee e un WC raggiunto anch’esso dall’originalità di Hundertwasser. Sembra una versione “cartoon” dell’Orto Verticali di Milano, con le sue linee morbide alternate a spigoli vivi, le superfici di ceramiche colorate a mosaico, giardini pensili che in ogni stagione esplodono di colori diversi, tranne che d’inverno, e colonne storte che da cilindriche divengono coniche.
Altra acrobazia architettonica che piacerà anche ai non esperti, è il Gasometer, nel quartiere di Simmering. Ci si arriva in metropolitana, a meno di 10 fermate dal centro, e ne vale la pena. Si tratta di un esperimento di recupero molto interessante anche dal punto di vista ambientale e sociale. E’ immenso e pullulante di vita, perché questo ex gasometro è diventato un centro commerciale, un centro abitativo, un polo innovativo con realtà del settore musica e spettacolo.
E’ imponente e allo stesso tempo molto affascinante, affatto austero. Sembra, così nella periferia di case basse, una navicella spaziale atterrata da poco, tutta in mattoni rossi e con forme d’altri tempi. Per chi ama l’archeologia industriale, l’ambiente, il divertimento, la sperimentazione deve fare un salto, visitando al Vienna senza regge, per vedere cosa sono diventati oggi i gasometri costruiti nel 1896 e dismessi nel 1984, abbandonati fino al 1995 e poi rinati con il progetto firmato da architetti come Jean Nouvel, Coop Himmelbau, Manfred Wedhorn e Wilhelm Holzbauer.
Vienna senza regge, ricca di case meno pomposamente edificate ma importanti per via delle persone che hanno ospitato. La Casa di Mozart, dietro alla cattedrale, e la Casa di Freud, oggi interessante museo non lontano dal centro, ricco di interessanti cimeli ben spiegati sia da un’audioguida sia da un libretto in lingua anche italiana. E’ curioso interpretare la casa di Freud e spiare nel suo studio, il suo albero genealogico e le sue lettere ai figli.
Altra tappa in cui trascorrere minimo un giorno, sempre se vogliamo goderci davvero la Vienna senza regge, è il MuseumsQuarter con annesso il quartiere che gli sta alle spalle. Spittelberg, si chiama, ed è davvero una sorpresa. Il polo dei musei è un altro interessante progetto diventato realtà e che mette d’accordo amanti dell’arte antica come di quella moderna, della fotografia e del design. E non mancano bar e shop molto originali. La vera sorpresa, però, e alle spalle del grande isolato dedicato ai musei.
Girando per le strade di Spittelberg, ci si trova, se si azzecca la traversa giusta, a passeggiare in viuzze ciotolate e pedonali, tra minuscole case che non potevano che essere nella Vienna senza regge. Alcune sono ristoranti, altre locande, altre piccoli atelier o negozi di artigianato o antiquariato. Ci sono anche alcune gallerie d’arte e sartorie. Senza alcuna meta va girata questa zona, sentendosi liberi di procedere a zig zag perché nella Vienna senza regge, nessuno ci richiama all’ordine.
Vienna senza regge: video
Qui di seguito vi propongo un video slideshow con alcuni dei miei scatti nei luoghi che vi ho descritto. Buona visione!
di Marta Abbà