La Buca delle Fate è il rifugio perfetto per chi cerca un po’ di pace ma anche per chi vuole una valida alternativa alla solita spiaggia con i soliti ombrelloni e i vicini di ombrelloni. Può non essere un luogo prettamente comodo in cui sistemarsi ma vale la pena di sedersi sui ciottoli invece che sulla sabbia per poter godere del panorama che in questo caso ci viene offerto.
Siamo in Toscana, la Buca delle Fate è situata tra il promontorio di Piombino e quello di Populonia, è una piccola baia che si nasconde proprio in quelle zone che un tempo erano abitate dagli Etruschi. Ha una forte concorrenza come meta di vacanze da parte delle più note località marittime della Maremma ed è quasi un bene perché questo le permette di restare un luogo magico e riservato a chi sa andare in cerca di qualcosa di originale.
Vicino al Golfo di Baratti, la Buca delle Fate si presenta ai nostri occhi come una cala di ciottoli, una vera scogliera di roccia a picco sul mare e avvolta dal verde dove potersi raccogliere anche solo per fare un paio di fotografie e ascoltare il rumore del mare.
Buca delle Fate: mare
Il mare che si può ammirare in questa baia è uno spettacolo a dir poco straordinario, capace di sfoggiare le mille e più sfumature di blu che spiccano in modo particolare una volta accostate alle tonalità chiare delle rocce e verdi della vegetazione della costa.
Quello del mare non è il solo spettacolo da queste parti, anche la scogliera stessa mostra delle forme e dei colori molto particolari che meritano di essere osservati. Il vento nei secoli ha scavato e scolpito le rocce creando una serie di concavità e di protuberanze uniche nel loro genere. Vi si accede dall’alto ma vale la pena di osservarle anche dal basso per meglio goderne le forme.
La prima cosa che si nota quando si accede a questa piccola caletta, spuntando dal sentiero nell’entroterra, è la vista sul mare, inutile negarlo. La Buca delle Fate offre uno scorcio marino davvero suggestivo anche per merito della vegetazione costiera. Una volta arrivati in zona “vista mare”, ci si trova prima in un’area di ciottoli, scomodi per sdraiarsi, ma basta proseguire per arrivare a degli scogli più piatti che offrono le proprie forme a chi desidera sdraiarsi per godere del panorama e del silenzio. Questo non significa che nella Buca delle Fate non si possa fare il bagno: l’acqua è trasparente e cristallina, pochi resistono alla tentazione di tuffarsi.
Buca delle Fate: come arrivare
Abbiamo visto cosa ci aspetta una volta arrivati in questa caletta, ma il percorso? Non è poi così difficile considerando che vale comunque la pena di fare un po’ di strada per questo angolo di paradiso. Si prende la superstrada che passa da quelle parti e si imbocca l’uscita Venturina o San Vincenzo per arrivare al Golfo di Baratti, poi basta seguire i cartelli stradali per Populonia Alta.
Si deve proseguire per un paio di chilometri, per un tratto in salita con qualche tornante, fino ad arrivare ad un piazzale sterrato dove è possibile parcheggiare. Questo spiazzo si chiama Reciso e in un angolo parte una scaletta. Cercatela! Sono solo quattro scalini di legno che conducono al di là del recinto, esattamente dove ha inizio il sentiero per la Buca delle Fate.
Se non si riesce a trovare la scaletta “magica” basta uscire dal parcheggio e imboccare il sentiero da dove c’è una grande mappa del territorio con tutti i vari percorsi. Dal piazzale del Reciso, tra quelli del CAI, ne partono tre, uno porta alla nostra Buca delle Fate, gli altri due rispettivamente verso il promontorio di Piombino e verso Cala San Quirico.
Buca delle Fate: sentiero 301
Il sentiero 301 è quello che dobbiamo scegliere per arrivare alla nostra caletta. Dei tre è quello posto alla nostra destra se stiamo guardando la mappa con le spalle al piazzale. Il percorso ha una lunghezza totale di 3,5 chilometri, comprende un dislivello di 130 metri ma non immaginatevi un sentiero di montagna o per esperti di trekking. E’ percorribile da tutti, bambini compresi, turisti con ombrelloni e borse da spiaggia compresi.
Con un buon passo ci si impiegano circa 25 minuti, di solito non si riesce a non fare qualche pausa per scattare fotografie e a quel punto ci possono volere anche 40 minuti. Ma che fretta c’è? Siamo in vacanza, possiamo goderci il tragitto e poi sistemarci nella caletta continuando a guardare, annusare, ascoltare la magia della Buca delle Fate.
Buca delle Fate: curiosità
La Buca si chiama buca perché l’area in cui è situata ospita delle tombe etrusche, dette buche, dove riposerebbero non solo defunti ma anche altri esseri sovrannaturali. Attorno a questa baia c’è anche una interessante leggenda che ha come protagonista un giovane pescatore di nome Valerio.
Arrivato da queste parti per cercare le sirene, il fanciullo era stato catturato e imprigionato in una grotta. La cosa ha fatto disperare la sua fidanzata che tornava ogni giorno su questi scogli per cercarlo, tutti sforzi vani fino a quando un delfino è spuntato e ha trasformato una lacrima della ragazza in una perla che, donata alle sirene, ha permesso la liberazione del giovane.
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