Siamo in Calabria, su una delle sue isole maggiori, siamo sull’Isola di Dino, nota soprattutto per le sue splendide grotte. Situata di fronte a Praia a Mare, è un gioiello del Tirreno che si incontra lungo la Riviera dei Cedri, la si può osservare senza alcuna difficoltà in una bella giornata se si percorre la costa calabrese, quando si arriva all’altezza di Capo dell’Arena.
L’Isola di Dino ha una estensione di circa 50 ettari e non presenta delle cime particolarmente alte, ha infatti un’altitudine massima di 100 metri. I suoi contorni sono frastagliati, c’è solo un piccolo molo in cui è possibile attraccare, in tutte le altre sue parti la costa non è particolarmente ospitale e presenta strapiombi che arrivano addirittura a 80 metri di altezza: scoraggianti. Poco importa, in verità, perché sull’Isola di Dino non si arriva per la spiaggia e la discesa a mare ma per ammirare le sue grotte marine, tra queste le più famose sono la Grotta Azzurra, per l’intenso colore azzurro dell’acqua al suo interno.
Oggi quest’isola risulta essere stata dichiarata di interesse comunitario, da quando lo è stata si è iniziato un percorso di protezione e di valorizzazione delle sue bellezze naturali che possono essere ammirate grazie ad un interessante percorso di passeggiate turistiche ad hoc. Si tratta di percorsi, ovviamente da fare a piedi, non a nuoto, ma che ci portano nei luoghi dove poter scoprire gli scorsi migliori dell’area, i suoi paesaggi impervi, le sue atmosfere a tratti magiche. Scegliendo il percorso giusto si raggiunge la torre posta all’estrema punta a ovest dell’isola, con un altro la stele dedicata alla Madonna della Grotta che si trova sul punto più alto a Est dell’isola, dove c’è un grazioso belvedere.
Isola di Dino: storia
Su quest’isola, sembra strano a sentirlo ora, si sono combattute numerose battaglie. Se ne possono immaginare alcune scene con l’arrivo di eventuali pirati da osservare dalla sua sommità dove troviamo anche una torre per gli avvistamenti, di origine normanna, costruita proprio sul frontone. Prima che l’isola fosse dichiarata di interesse comunitario, l’Avvocato Agnelli aveva pensato di trasformarla in un resort turistico, acquistandola per 50 milioni di lire.
Prima di visitare le grotte dell’Isola, indaghiamone le origini del nome. Si chiamerebbe così per via del termine greco “dina”, che significa tempesta. Chi ci è già stato può capire il nesso: quando il mare è arrabbiato se la prende in modo violento con gli scogli delle coste. C’è anche chi sostiene che il nome sia collegato all’idea di bellezza, per via della presenza di un tempio, “aedina”, che era stato costruito dai naviganti in onore a Venere.
Isola di Dino: cosa vedere
Oltre alle passeggiate a piedi, per vedere l’isola di Dino ci sono le escursioni in barca, le migliori per poter raggiungere più grotte in minor tempo e con un punto di vista “dal mare” eccezionalmente più emozionante. Si parte da Praia a Mare o da Scalea e si effettua la circumnavigazione dell’isola. Potendo scegliere, la soluzione migliore a livello di rotta marina è quella Est-Nord–Ovest. Si parte di prima mattina e s’incontrano la grotta Monaco e la Grotta delle Sardine.
A seguire, passata la punta occidentale, si trova la Grotta del Frontone e, dopo una cinquantina di metri, la Grotta delle cascate, con tanto di colonna sonora acquatica. Proseguendo il giro in barca si arriva alla Grotta Azzurra con i suoi colori memorabili: i bordi interni della grotta sono di un azzurro intenso e fanno contrasto con le tinte assunte dall’acqua che passano dal verde-azzurro al verde-rame. Passando alla Grotta del Leone si vede la roccia da cui prende il nome, una roccia che immersa nell’acqua che sembra davvero un gran bel leone sdraiato.
Finalmente si giunge alla grotta Gargiulo, la più misteriosa dell’isola perché accessibile soltanto ai subacquei esperti. Si tratta di un’apertura di 18 metri sotto la superficie del mare profonda alcune decine di metri, completamente sommersa.
Isola di Dino: natura
Diamo un’occhiata alla flora e alla fauna che ci accoglieranno una volta arrivati su questa isola. A livello di verde, oltre alla macchia mediterranea, si troveranno alcune interessanti piante rare come la palma nana, il talittro calabro, il garofano delle rupi e, in particolare, l’endemica Primula di Palinuro, inserita nell’elenco delle specie minacciate dall’IUCN. Spesso questa specie cresce in zone difficilmente raggiungibili dall’uomo ma possiamo essere fortunati e trovare esemplari isolati anche sulla spiaggia, abbarbicati alle pareti rocciose delle scogliere, presso la “Torre di Fiuzzi”, di fronte all’Isola di Dino.
Per quanto riguarda gli animali abitanti sull’isola di Dino, l’attenzione va data agli uccelli: qui ci sono molti gabbiani che nidificano sulle scoscese falesie e anche qualche rapace. Sotto il livello del mare, poi, c’è un mondo da scoprire e molto ben frequentato, con Castagnole, Murene, Polpi e le Gorgonie che superano addirittura il metro di altezza.