El Hierro Canarie

Per festeggiare la fine dell’anno si va spesso in cerca di mete uniche e suggestive. Le Canarie possono sembrare troppo gettonate ed “ordinarie” per questa ricorrenza ma non è così. Tutto dipende da dove ci si spinge ed è sicuro che il capodanno a El Hierro non è nulla di banale. Siamo un luogo di vulcani, dove tuffarci in piscine naturali e far rilassare gli occhi ammirando la regolarità fertile dei vigneti, immersi in un’atmosfera molto tranquilla, distante anni luce dai tempi stressanti della quotidianità.

Capodanno a El Hierro: perché sceglierla

El Hierro è un’oasi naturale, una delle 9 meraviglie dell’arcipelago da non perdere segnalate anche in questo post del magazine di Expedia Explore. Isola più giovane delle Canarie, El Hierro è la location perfetta per chi volesse vivere una vacanza in puro stile wild-travel, per i seguaci della fotografia (grazie ai suoi scorci a tratti quasi lunari) e per gli amanti dello snorkeling vantando un mare incontaminato.

Questa scenografia, particolare ed unica nel suo genere, è sempre più apprezzata dal turismo sportivo e da quello che tende ad evitare le mete più classiche come puro “antidoto detox” nelle vacanze invernali. Torneremo ritemprati dopo giorni trascorsi in questa che è l’isola più a sudovest delle Canarie e che un po’ per la sua natura, un po’ per la sua posizione, resta una delle meno frequentate e quindi meno aggredite dal turismo di massa. Per restare tale, anzi, per accelerare questa sua crescente fama di meta naturalistica e di “oasi dell’anima”, è già stata riconosciuta dall’Unesco come Riserva della Biosfera ed è candidata a entrare nella rete europea dei geoparchi.

Sparsi sull’isola ci sono villaggi con edifici di dimensioni modeste, a gruppetti, e nessun “mostro di cemento” a turbare gli occhi. Tutti gli abitanti e i turisti che vi arrivano, hanno un enorme rispetto della natura che in questa piccola isola è la regina. L’obiettivo è diventare la prima isola al mondo che riesce a sostenersi utilizzando solo energie pulite e rinnovabili e siamo sulla buona strada. Lo vedrete coi vostri occhi trascorrendo il capodanno a El Hierro, un’isola modello.

Capodanno a El Hierro: come raggiungerla

 Non essendo una delle mete più popolari nelle Canarie, non esiste un volo diretta dall’Italia. Non è così assurdo se pensiamo che i residenti di El Hierro sono qualche decina di migliaia di persone e su questa terra ci sono attività come agricoltura e artigianato, non certo grandi multinazionali. Il tragitto più comodo per arrivare a fare qui il nostro capodanno è quello che passa per la Spagna. Si fa scalo di solito in una città della penisola iberica e poi si arriva in una delle isole maggiori, per poi percorrere l’ultimo miglio da lì e atterrare in questo piccolo paradiso.

Per girarlo si consiglia di noleggiare l’auto sul posto, è difficile perdersi sulle poche strade che ci sono ma è importante avere la libertà di raggiungere i più svariati suoi angoli. Se vi state chiedendo se è possibile fare un tuffo in mare nel periodo di Capodanno, tenete conto che le temperature del mare sono intorno ai 20 gradi tutto i mesi dell’anno. Vale la pena di farci un pensierino perché i fondali sono tra i più belli del continente e non per nulla sono protetti da un parco marino. Tra i più noti c’è Mar de Las Calmas. Per fare il bagno in spiaggia meglio andare a Verodal, località suggestiva, con sabbia rossa lavica.

El Hierro: cosa vedere

Girando per El Hierro, nota come l’isola dei 1000 vulcani, troviamo molti scorci interessanti dal punto di vista naturale e qualche borgo da visitare per immergerci nelle tradizioni e nella cucina locale. Partiamo dal capoluogo, Valverde, una cittadina di saliscendi con casette dalla facciata luminosa e giardini fertili. È nell’interno dell’Isola e al centro ha la piazza del Municipio con la Chiesa di Santa María de la Concepción (XVIII sec.). Questo è il cuore della capitale che vale la pena di conoscere.

Se ci spostiamo sulla costa est percorrendo pochi chilometri, arriviamo in un punto dove tuffarci nel mare aperto con un’acqua piuttosto calda. Siamo a La Caleta. Proseguendo sulla costa arriviamo ad una meta per surfisti, Timijiraque, vicino al porto de La Estaca, e poi ad una scogliera suggestiva e selvaggia che si affaccia sulla Bahía de Las Playas, è la Roque de Bonanza, alta oltre 200 metri.

Girando l’isola un po’ in auto e un po’ a piedi possiamo ammirare quanto sia rigogliosa. È molto coltivata, soprattutto con alberi da frutto, viti e ananas. Da queste parti possiamo fare due tappe, una alla Chiesa della Vergine di Candelaria, patrona di Frontera, molto particolare perché si staglia con il suo bianco in gran contrasto con il terreno rossiccio che ricorda che siamo sull’isola dei 1000 vulcani. E poi c’è l’Ecomuseo di Guinea, un museo aperto che ci mostra come è fatto un villaggio tradizionale, con anche le grotte vulcaniche dove vivevano i Bimbaches e le casette in pietra e muri a secco a cui ancora oggi ci si ispira per costruire nei villaggi.

Passando alla costa nord arriviamo alle piscine naturali con colori inimmaginabili, con le più svariate sfumature dell’azzurro e del blu di Charco Azul e di La Maceta, tappa che ha anche una comoda zona per fare un picnic e che ci suggerisce una passeggiata di circa un’ora fino al Las Puntas. panoramica, lungo le scogliere.

Scendendo verso sud arriviamo ad una piccola cittadina molto vivace in cui visitare il mercato della domenica. Si chiama Tigaday. Le bancarelle vendono merce molto varia, manufatti come cesti, tele colorate tessute su antichi telai, mestoli e ciotole in legno. Troviamo anche della buonissima frutta e tanta verdura, merita un assaggio anche il vino isolano. È il momento giusto anche per cercare dei souvenir autentici perché troviamo vari gioielli di corallo e argento, con la bella pietra lavica e pietre particolari. Interessanti anche le ceramiche prodotte qui, dipinte a mano con colori naturali.

Se la nostra vacanza di Capodanno a El Hierro non è terminata e abbiamo ancora tempo, da vedere ci sono la baia di El Verodal, con sabbia rossa, e il Faro di Orchilla, noto fin dall’antichità. Qui Tolomeo fissò il Meridiano Zero nel II secolo perché considerato il punto più occidentale del mondo allora conosciuto.

Capodanno a El Hierro: cosa mangiare

Mettiamo da parte l’idea di cenoni pesanti e artificiosi, siamo in un paradiso naturale e possiamo salutare l’anno terminato con un pasto genuino di sapori caratteristici che raramente in città incontreremo di nuovo. La cucina di questa isola è basata su piatti di pesce ma anche di formaggio di capra, come carne troviamo soprattutto capretto, servito arrosto o fritto. Altri piatti tipici sono le papas arrugadas, patate servite con delle salse‍, dette mojos, piccanti, che possono essere a base di pepe, coriandolo, basilico. Come street food, magari per una merenda golosa, ci sono le arepas, focaccine con farina di mais e farcite dolcemente.

Autore dell’immagine di apertura: Puusterke